-> ARTWORKS  

il libro delle scienziate
dimenticate

the book of forgotten
scientists


exibition, atrium
turin 2006

 


Blanche Wittmann


-> Èmilie du Châtelet

-> Ada Lovelace

-> Sofja Kovalewskaja




   
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In relation to Blanche Wittmann I have made two videos. In the first I show an image built with a 3d program, showing a torso in continuous movement (Blanche herself, just before her death, was reduced to a torso because of the radiation absorbed in Curie´s laboratory.) By taking the torso to a video format, I dematerialize it, making it into a “sculpture” in continuous mutation and thus not able to be associated to a particular aesthetic line. I associate this image with the adjacent video which is another series of windows, this time real ones: those of the Parisian hospital of the Salpêtrière, in which Wittmann was interned in her youth as Charcot’s patient. A little outside glimpse onto her painful story, which somehow reflects the experiences of many other patients of the famous clinic.

The book about Blanche and Marie

 

Infine ho proposto due video in riferimento a Blanche Wittmann. Nel primo mostro un´immagine costruita con un programma 3D raffigurante un torso in continuo mutamento (ricordo che Blanche, prima della sua morte, era ridotta ad un torso a causa della contaminazione radioattiva subita nel laboratorio di Marie Curie). Si tratta di una scultura dematerializzata, in quanto unicamente presente sotto forma di video, il cui canone estetico non e´ identificabile perchè in perenne mutazione. Associo quest´immagine con il succedersi di un´ altra serie di finestre, questa volta reali: quelle
dell´ospedale parigino della Salpêtrière, in cui Wittmann era stata internata in precedenza. Breve sguardo, dal di fuori, sulla sua storia dolorosa, che riflette quella delle moltisime altre pazienti della famosa clinica.




Blanche, la vittima

Blanche Wittman (1862-1910) fu una vittima della scienza. A sedici anni si trovò a far parte del clamoroso “teatro medico” di Jean-Martin Charcot, che dava spesso dimostrazioni, dai tratti allo stesso tempo spettacolari e mondani, nella clinica della Salpêtrière, centro all’avanguardia per la ricerca psichiatrica a livello mondiale, a cui
accorse da Vienna anche il giovane specializzando Sigmund Freud. La ragazza venne spesso vista come è ritratta in un celebre dipinto di Brouillet, che la rappresenta di fronte a un pubblico attento in quella posa “ad arco”, che veniva considerata tipica delle donne affette da isteria. Solo la morte del celebre neurologo nel 1893 siglò la sua dimissione dall’ospedale, di cui era ormai paziente illustre. A quel punto la giovane era senz’altro ormai “un caso clinico”per antonomasia, non poche furono infatti le pagine di giornali e libri a lei dedicate, in una progressione di mitologia e cronaca inestricabilmente intrecciate. In seguito, attratta dal mondo dei laboratori, fu assistente da Marie Sklodowska Curie, scopritrice del radio. Quella ricerca, destinata a rivoluzionare la vita moderna, ebbe non poche altre presenze femminili, per solito dimenticate, rimosse, o altrimenti inglobate nelle numerose condanne misogine che sulla stampa colpirono “la polacca”. La signora, inflessibile nella sua determinazione, che le permise di raggiungere una posizione all’epoca negata a una donna, venne spesso biasimata per le sue scelte personali e, da parte sua, espresse sempre opinioni drastiche su molti argomenti, non indietreggiando di fronte alla polemica. Blanche, devota a una sperimentazione estremamente pericolosa, morì per la contaminazione radioattiva. Dopo numerose amputazioni, ormai relitto di se stessa, scomparve in giovane età, presto rimossa dalla memoria. Di lei hanno dato soprattutto conto storici della psichiatria, cronisti di costume o raccoglitori di aneddoti, mentre da poco il grande scrittore svedese Per Olov Enquist le ha reso giustizia Il libro di Blanche e Marie, in cui si riassumono le tappe di una storia paradossale quanto dolorosa.

Luca Scarlini